(Rete italiana dei villaggi ecologici), e lì ho voluto aderire, perché volevo capire.
Nonostante le difficoltà iniziali, nel settembre del 2018 quando mi è stato chiesto di entrare a tutti gli effetti nel gruppo l’ho fatto e vi sono rimasto. Lì mi sentivo attratto, sentivo che c’era bisogno della mia esperienza.
La leggerezza sul pianeta non è solo avere un basso impatto ma è anche il come. Si può essere leggeri nel fare le cose.
Spesso mi viene chiesto “qual è il tuo hobby?”... il mio hobby è il come. Posso fare un impianto elettrico o aiutare a riparare una relazione conflittuale, ma il punto è fare le cose con leggerezza, con gioco.
Per me questo è amore. Qui posso portare la mia verità, e questo viene riconosciuto, per questo sono rimasto: perché ha un senso.
Ora, qui nell’ecovillaggio, mi occupo della segreteria, al mattino vado nel campo, anche come pratica meditativa, e spesso faccio il jolly, tappo i buchi laddove si creano, dato che l’imprevisto c’è sempre.
Ciò in cui mi riconosco di più però è il ruolo di mediatore: nelle dinamiche di gruppo faccio da bilancia, porto un po’ di equilibrio, pace e armonia. Faccio quello che sta seduto sulle due sedie, non do ragione a nessuno e invito alla riflessione.